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Chi siamo

1. La Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali è stata istituita presso la Facoltà di Giurisprudenza della “Sapienza - Università di Roma” nell’anno accademico 2001/2002, a seguito dell’entrata in vigore del d.m. 21 dicembre 1999, n. 537.
La Scuola si propone di sviluppare negli studenti le attitudini e le competenze che caratterizzano la professione dei magistrati ordinari, degli avvocati e dei notai, nonché di preparare i propri iscritti al concorso e agli esami di accesso alle predette professioni legali.
Con l’entrata in vigore della legge 30 luglio 2007, n. 111, la Scuola è divenuta canale di accesso al concorso per magistrato ordinario.
Il diploma di specializzazione, inoltre, equivale ad un anno di praticantato (d.m. 11 dicembre 2001, n. 475), ai fini dell’esame per l’abilitazione alla professione di avvocato.


2. La direzione della Scuola è affidata al Consiglio Direttivo, composto da dodici membri, di cui sei professori universitari, due magistrati ordinari, due avvocati e due notai. Il Consiglio Direttivo elegge nel proprio seno, tra i professori universitari, il Direttore della Scuola. Il Consiglio Direttivo è attualmente composto dai seguenti membri: i Professori Guido Alpa, Andrea Di Porto, Marco Gambardella, Angelo Lalli, Arturo Maresca e Roberta Tiscini; i Magistrati Loredana Nazzicone e Roberto Reali, i Notai Nicola Raiti e Romolo Rummo, gli Avvocati Mario Sanino e Roberto Valeri.
Direttore della Scuola è il Prof. Andrea Di Porto.
Dall’istituzione della Scuola, sono stati Direttori: il Prof. Pietro Rescigno, dal 2001 al 2003; il Prof. Carmine Punzi, dal 2003 al 2008.


3. La Scuola ha la durata di due anni non suscettibili di abbreviazioni ed è articolata in un primo anno comune e un secondo anno di specializzazione negli indirizzi, a scelta dello studente, giudiziario-forense e notarile (quest’ultimo realizzato in collaborazione con la Scuola di notariato “Anselmo Anselmi”).
I corsi, sia del primo che del secondo anno della Scuola, prevedono lo svolgimento di attività didattica in aula e di attività pratiche, anche nella forma del tirocinio, per un totale di 500 ore all’anno.


4. Le lezioni, tenute da giuristi (avvocati, magistrati, notai e professori universitari), si propongono di preparare gli studenti ai concorsi e agli esami di accesso alle professioni legali. A tal fine, il Consiglio Direttivo ha organizzato l’attività didattica della Scuola, incentrandola su tre parole chiave: ‘clinica’ - ‘polifonia’ - scrittura.
‘Clinica’: le lezioni sono costruite su casi giurisprudenziali (per cui è prevista la distribuzione agli studenti, prima della lezione, di materiale didattico) e su controversie simulate, per sviluppare negli studenti la capacità di argomentare le soluzioni giuridiche di casi concreti.
‘Polifonia’: le lezioni sono tenute da due, o più, docenti: professore + magistrato; magistrato + avvocato; e così via.
Scrittura: i corsi prevedono lo svolgimento in aula di numerose prove scritte, di quattro ore ciascuna, che consistono in simulazioni di prove concorsuali.
Le prove sono discusse in aula: il docente prospetta le questioni principali poste dalla traccia, soffermandosi sugli errori più frequenti risultanti dagli elaborati, e illustra uno svolgimento ideale della traccia stessa (i tutors della Scuola, in un apposito orario di ricevimento, forniscono agli studenti eventuali ulteriori spiegazioni sui singoli elaborati).
Tra le attività pratiche sia del primo che del secondo anno, sono previste lezioni dedicate alle Tecniche di redazione di temi, atti e pareri (incentrate sul diritto civile, sul diritto penale e sul diritto amministrativo).


5. Il Consiglio Direttivo, al fine di incentivare le iscrizioni alla Scuola degli studenti più meritevoli, prevede di attivare, per il primo anno di corso, borse di studio, nella forma di esonero dalle tasse di iscrizione, che si aggiungono a quelle messe a disposizione dall’Università, da assegnare secondo i seguenti criteri:
- le prime borse, vengono assegnate ai primi classificati al test d’ingresso alla Scuola (in caso di parità di punteggio, la borsa è assegnata al candidato che abbia il voto di laurea più alto; e, ove anche il voto di laurea sia uguale, al candidato più giovane);
- le restanti borse sono assegnate, scorrendo la graduatoria del test d’ingresso, ai candidati che abbiano un reddito annuo personale non superiore ad € 7.750,00 (in caso di parità di punteggio, e in presenza del requisito di reddito, la borsa è assegnata al candidato che abbia ottenuto il voto di laurea più alto; e, ove anche il voto di laurea sia uguale, al candidato più giovane).
Le lezioni in aula sono concentrate nei giorni di giovedì e venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00.
La Scuola prevede la possibilità per gli studenti più meritevoli, ai sensi dell’art. 37, commi 4 e 5, d.l. 6 luglio 2011, n. 98 di sostituire le attività didattiche del primo anno con lo svolgimento di attività di assistenza dei magistrati, anche con compiti di studio, nel compimento delle loro ordinarie attività (c.d. “tirocinio sostitutivo”) per 500 ore.
La Scuola consente, inoltre, di sostituire le attività didattiche del primo anno con lo svolgimento, per 500 ore, del tirocinio ex art. 73, d.l. 21 giugno 2013, n. 69.
Per entrambe le tipologie di tirocinio, al termine dell’attività i magistrati affidatari esprimono su ogni studente un punteggio in trentesimi, che costituirà la base del giudizio di ammissione degli studenti al secondo anno della Scuola.


6. Al termine dei corsi del secondo anno, è prevista una prova finale, che consiste nella redazione in aula, in sei ore, di un elaborato scritto a scelta fra sei tracce: due incentrate sul diritto civile (una sotto forma di tema e una sotto forma di parere); due sul diritto penale (un tema e un parere) e due sul diritto amministrativo (un tema e un atto). Gli elaborati vengono corretti da una commissione di sette membri nominata dal Consiglio Direttivo.
La partecipazione alla prova finale è subordinata ad un giudizio positivo di ammissione formato sui risultati delle prove scritte svolte durante l’anno nelle diverse materie o della attività di tirocinio.
Agli studenti che superano la prova finale viene rilasciato il diploma di specializzazione.
In caso di mancato raggiungimento della sufficienza nella prova finale, a discrezione del Consiglio Direttivo, gli studenti ammessi alla stessa con un giudizio più che positivo hanno diritto ad una prova di recupero, che si svolge con le medesime modalità.


7. Per migliorarne la qualità, a partire dall’anno accademico 2010/2011, è stata introdotta la valutazione della didattica.
Gli studenti, al termine dei corsi sono invitati ad esprimere, in forma anonima, su appositi moduli che vengono loro consegnati, valutazioni sull’organizzazione e la didattica dei singoli corsi.